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sabato 11 aprile 2020

Step #09: il verbo nelle arti figurative

Giudizio Universale, Michelangelo Buonarroti

La barca di Caronte, quarto registro del Giudizio Universale

Il Giudizio Universale  è un dipinto murale ad affresco realizzato tra il 1536 ed il 1541 da Michelangelo Buonarroti (1475-1564), ubicato sulla parete occidentale della Cappella Sistina (Musei Vaticani) all'interno della Città del VaticanoLa scena si svolge in cielo, dove compaiono ben 391 figure nelle quali sono stati identificati svariati personaggi biblici e personificazioni di concetti dottrinali. Essa copre una superficie di 180 mq e si articola sostanzialmente in quattro registri.
Il quarto registro, ambientato sulla terra, nella parte in fondo a destra del grande affresco, è caratterizzato dalla rappresentazione dell’Inferno: in un ambiente dominato da un cielo rossastro colmo di fiamme, sulla sinistra si trova il traghettatore infernale Caronte, descritto chiaramente dalla Commedia nell'Inferno (III, 82 - 99) come un uomo dall’aspetto squallido che controlla il transito delle anime dannate, opponendole a quelle salve, destinate al Purgatorio. Egli utilizza il proprio remo come arma per cacciare i dannati, obbligandoli a presentarsi davanti al giudice Minosse, facilmente riconoscibile per il serpente che lo avvolge. Michelangelo aggiunge alla scena altri demoni che stanno trascinando i peccatori via dalla barca di Caronte e l’artista, oltre che realizzare un’eccezionale istantanea dominata dal caos e violenza, dimostra una maniacale attenzione alla descrizione dei particolari del corpo umano, dimostrando ancora una volta un’eccezionale abilità artistica. Michelangelo, avendo ben presente la Divina Commedia, sceglie di non rappresentare i castighi inflitti ai dannati, ma preferisce concentrarsi sul terrore ed il rimorso dei colpevoli condannati all’inferno.